Comunità Giovanile

Il gruppo della Comunità giovanile è presente da molti anni nella nostra parrocchia e anno dopo anno si rinnova sia nel numero che nelle attività svolte.
La C.G. è composta da ragazzi divisi per anno di nascita, in tre gruppi insieme ai propri animatori che sono il punto di riferimento fondamentale per ciascun ragazzo. Questi gruppi si prefissano, come scopo, quello di esser un laboratorio in cui si cerchi di capire, insieme, che cosa significa essere cristiani nel mondo di oggi, confrontarsi da giovani con tutto quello che vivono, porsi delle domande, capire cosa Gesù vorrebbe da loro, che cosa la Chiesa vuole insegnare e molto altro. Lo fanno come un gruppo di amici che si incontrano e stanno insieme per divertirsi senza tralasciare i discorsi più seri che riguardano la fede e la vita.

La proposta che la comunità offre ai ragazzi è di tipo formativo, la struttura è cosi suddivisa:

  • Struttura educativa è composta da: il parroco protempore, gli animatori ed un coordinatore.
  • Struttura animati:
    • Accoglienza:(post cresima) introduzione al metodo comunitario. Riflettere sulla condizione adolescenziale e sull’importanza di una sana e cristiana socializzazione nei vari ambienti della vita quotidiana (famiglia, scuola, parrocchia, affettività…).
    • Fratellanza: (1ª e 2ª superiore) aprirsi al mondo. Andare a scoprire quali sono le tematiche più attuali, affrontarle per cercare di cogliere i valori riguardanti queste e confrontarsi sulla posizione in merito della Chiesa.
    • Compagnia: (3ª, 4ª e 5ª superiore) farsi responsabili. Conoscere i problemi all’interno della parrocchia ed ideare progetti per dare modo alla stessa comunità giovanile, nel limite delle sue effettive possibilità, di prendersi carico di questi.
    • Gruppo servizio: percorso formazione animatori.
    • 4° gruppo: il dono di sè. Composta dagli animatori, attuali e in formazione, e da altri ragazzi maggiorenni che vogliono continuare il cammino spirituale della comunità giovanile. Ognuno dei partecipanti dovrà avere una responsabilità specifica, concordata ed esplicita nei confronti della comunità giovanile e/o della Parrocchia.

La Comunità Giovanile si ritrova con cadenza settimanale, il lunedi dalle 19 alle 21 presso le sale dell’oratorio. Il ritrovo settimanale favorisce la coesione e la conoscenza del gruppo stesso.

Il 4° Gruppo, invece, si riunisce sempre una volta alla settimana, ma compatibilmente agli impegni dei giovani che ne fanno parte, del coordinatore e del parroco.

Gli impegni della Comunità spaziano dall’animazione della Santa Messa della domenica sera, alla collaborazione ad attività di beneficienza e solidarietà, all’ offerta di momenti di spiritualità aperti a tutta la Parrocchia, fino all’ organizzazione e gestione del GREST, un servizio di accoglienza estiva per i bambini di 4ª e 5ª elementare della durata di 15 giorni. Durante l’anno si svolgono almeno 2 campi scuola, uno estivo e uno invernale. L’ attuale coordinatrice è Cristina Puddu, il corpo animatori si compone di circa una decina di ragazzi tra 18 e i 25 anni.

Statuto comunità giovanile

Art.1 La Comunità Giovanile è un gruppo a cui possono liberamente partecipare i giovani che condividono i valori cristiani del Vangelo, nei ruoli di animatori o ragazzi che verranno di seguito esplicati rispettivamente agli articoli 2 e 3. La guida spirituale del gruppo è il parroco, che accompagna gli animatori nelle scelte che si fanno lungo il percorso.

Art.2 Gli animatori sono i componenti con il ruolo di guida degli animati, spesso provenienti dal gruppo stesso, i cui compiti e requisiti vengono spiegati nel dettaglio nell’ Art. 15 di questo documento.

Art.3 I ragazzi sono i destinatari della proposta formativa, che vuole essere parte integrante del loro cammino di crescita umana e cristiana. La comunità giovanile non è semplicemente la continuazione del percorso di catechesi dopo il sacramento della cresima, ma è un cammino di vita e di fede per aiutare i ragazzi a scoprire il progetto di amore che Dio riserva per ognuno dei suoi figli. Il termine del percorso da parte dei ragazzi viene definito in corrispondenza con la conclusione delle medie superiori.

LA STRUTTURA EDUCATIVA

Art.4 La struttura educativa è composta da: il parroco protempore, gli animatori ed un coordinatore

Art.5 Il parroco è il primo responsabile dell’orientamento spirituale e non della comunità giovanile, anima il gruppo degli animatori con i quali elabora il progetto educativo adattato alle esigenze dei vari gruppi.

Art.6 Gli animatori vengono incaricati dal parroco e dallo stesso possono essere rimossi, adeguano la proposta educativa in base alle specificità dei ragazzi, educano alla partecipazione e all’animazione della SS Messa in cui tutta la comunità giovanile si ritrova, favoriscono i rapporti con altri gruppi parrocchiali e programmano eventuali collaborazioni. Possono invitare a lasciare la comunità, previo consulto col parroco, quei ragazzi che non condividono/applicano le linee guida suggerite dallo statuto. Curano in particolare il proprio stile e comportamento sia in comunità che al di fuori di essa.(Approfondimento specificità e servizi animatori nell’ art.15)

N.B. La struttura educativa non ha come obiettivo quello di giudicare e prendere parti riguardo eventuali dinamiche e conflitti che si possono generare, all’interno e all’esterno della struttura, tra gli adolescenti della comunità giovanile. Il suo compito è quello di mediare e creare un dialogo sereno e costruttivo che tenda all’unità di gruppo, si riserva quindi la facoltà di interpellare le famiglie qualora la gravità dei comportamenti lo richieda.

Art.7 Struttura della comunità.

La proposta che la comunità offre ai ragazzi è di tipo formativo (Art. 3). Questa, qualora il numero dei partecipanti sia sufficiente, si articola in 3 fasi della durata ognuna di un biennio e con specifici obiettivi, seguiti poi da una quarta di servizio alle altre. Queste sono:

  • Accoglienza: introduzione al metodo comunitario. Riflettere sulla condizione adolescenziale e sull’importanza di una sana e cristiana socializzazione nei vari ambienti della vita quotidiana (famiglia, scuola, parrocchia, affettività…).
  • Fratellanza: aprirsi al mondo. Andare a scoprire quali sono le tematiche più attuali, affrontarle per cercare di cogliere i valori riguardanti queste e confrontarsi sulla posizione in merito della Chiesa.
  • Compagnia: farsi responsabili. Conoscere i problemi all’interno della parrocchia ed ideare progetti per dare modo alla stessa comunità giovanile, nel limite delle sue effettive possibilità, di prendersi carico di questi.
  • Gruppo servizio: percorso formazione animatori.

Qualora ci fosse un numero sufficiente di partecipanti, si costituirebbe il :

  • 4° gruppo: il dono di sè. Composta dagli animatori, attuali e in formazione, e da altri ragazzi maggiorenni che vogliono continuare il cammino spirituale della comunità giovanile. Ognuno dei partecipanti dovrà avere una responsabilità specifica, concordata ed esplicita nei confronti della comunità giovanile e/o della Parrocchia.

Art.8 Il gruppo si ritrova con cadenza settimanale, il lunedi, presso le sale dell’oratorio. Il ritrovo settimanale favorisce la coesione e la conoscenza del gruppo stesso.

Art.9 Regole della comunità giovanile

Qualunque ragazzo che condivida obiettivi e ideali proposti può entrare nella comunità giovanile, è però indispensabile per la sua permanenza che osservi alcune indicazioni imprescindibili:

  • comportamento corretto all’interno dell’ambiente oratoriale- parrocchiale, rispettoso nei confronti di tutti gli altri ragazzi, con particolare attenzione ai “fratelli” più piccoli, agli adulti e a tutte le altre persone con cui si entrerà in contatto. Lo stesso rispetto deve essere riservato a tutti gli ambienti che la parrocchia mette a disposizione nelle varie attività
  • partecipa a tutte le attività anche quando le stesse appaiono meno interessanti o coinvolgenti in quanto facenti parte di un cammino più ampio. Resta chiaro, che in questo ambito, qualsiasi critica costruttiva e input propositivi atti a migliorare/integrare quanto previsto dal programma saranno assolutamente valutati, anzi, auspicabili.
  • puntuale negli orari delle attività al fine di garantirne lo svolgimento corretto
  • è libero dalla schiavitù del cellulare che distoglie la propria e altrui attenzione dalle attività in corso e impedisce un confronto attento e di qualità all’interno degli incontri

I VALORI

Art.10 Lo scopo della comunità giovanile è trasmettere i valori cristiani contenuti nel Vangelo e aiutare i ragazzi a vivere questi valori nella vita quotidiana. Vengono esposti, negli articoli che seguono, i valori a cui si è scelto di dare particolare risalto.

Art.11 Valore fondamentale del gruppo risulta essere l’esperienza di FEDE: ci si propone infatti di accompagnare i ragazzi nella loro crescita spirituale.

Art.12 Risulta essere un valore fondamentale quello del gruppo: in una società basata sull’individualismo fare gruppo ci aiuta a comprendere l’importanza della collaborazione. Ci si pone, infatti, l’obbiettivo di creare gruppo mediante attività mirate, sia nei singoli sottogruppi che nel suo complesso.

Art.13 Si ritiene fondamentale il valore della comunità e per questo si cerca di partecipare alla vita della parrocchia e dell’oratorio mediante varie iniziative di collaborazione (ad esempio:aiutando la Caritas parrocchiale nelle giornate di raccolta, il Grest, la collaborazione negli eventi della parrocchia)

CHI E’ l’ ANIMATORE

Art.14 Gli animatori vengono incaricati dal parroco e dallo stesso possono essere rimossi. L’animatore è colui che, mediante la collaborazione con gli altri animatori, organizza le attività della C.G. facendo proposte per il percorso di crescita personale di ogni ragazzo. Non è escluso che a sua volta anche l’animatore tragga beneficio dal percorso.

Art.15 L’animatore è un educatore che viene ad essere un modello per i ragazzi, non è quindi pensabile essere animatori solamente in orari e giorni specifici, ma è sempre necessario mantenere un atteggiamento coerente.

Art.16 L’animatore condivide tutti i valori di cui agli Art.11 – 13 del presente documento in particolare la fede cristiana.

Art.17 Si riconosce che l’aver fatto parte dei gruppi della comunità giovanile possa essere caratteristica importante per poi svolgere il ruolo di animatore.

Art.18 È importante svolgere il ruolo di animatore con lo spirito della vocazione mettendosi quindi a servizio e completa disposizione del prossimo.

Art.19 È importante avere un dialogo sincero con gli altri animatori per riuscire a creare un gruppo coeso in cui tutti gli animatori possono esprimersi in eguale misura; soprattutto nei confronti dei ragazzi è importante presentare unanimità d’intenti e concordia nel perseguirli.

Art.20 È molto importante avere un rapporto con i singoli ragazzi e non solo rapportandosi con i vari gruppi. È da sottolineare inoltre la costruzione di un rapporto da animatore, mantenendo le corrette distanze.

Art.21 Ci si impegna ad avere particolare riguardo nei confronti dei più deboli, non facendo distinzioni di trattamento tra i vari ragazzi.

Art.22 È importante partecipare in prima persona alle attività, risulta altrimenti vana la singola proposta se non è condivisa in prima persona dall’animatore.

Art.23 Lo scopo degli incontri non è semplicemente trasmettere delle idee e dei contenuti , ma semplicemente attraverso varie esperienze di vita si desidera far crescere nei ragazzi una propria consapevolezza dei doni che il Signore ha fatto ad ognuno per il bene di tutti.

IL GRUPPO

Art.24 Ci si pone l’obbiettivo di far sentire i ragazzi dei vari gruppi parte di un’ unica comunità, per consentire lo scambio di idee e la crescita reciproca.

Art.25 Organizzare incontri che facilitino le interazioni tra i vari gruppi

IL RISPETTO DELLA VITA

Art.26 L’obbiettivo è far comprendere che la vita di ognuno è dono di Dio e come tale va rispettata.

Art.27 Anche in questo ambito è essenziale proporre attività partendo dal vissuto dei ragazzi: video, testimonianze e esperienze (scambio di ruoli, bullismo, mancanza di rispetto verso gli altri, verso i genitori e verso gli animatori) possono essere utili per raggiungere l’obbiettivo.

IL RISPETTO DELLA NATURA

Art.28 Obbiettivo: Nel nostro mondo dove siamo bombardati da informazioni e da fake news risulta di fondamentale importanza comprendere i cambiamenti climatici e le conseguenze sulle risorse naturali. Attraverso scelte concrete cerchiamo di mettere in atto comportamenti che vadano nella direzione della salvaguardia delle risorse naturali: ad esempio evitando stampe inutili e sprechi vari, valorizzare i mezzi pubblici, non utilizzare stoviglie usa e getta, effettuare correttamente la raccolta differenziata dei rifiuti, organizzare una raccolta ecologica sul territorio,ecc. Non è da escludere la programmazione di alcuni incontri per discutere e creare un pensiero critico su problematiche ed eventuali soluzioni.