Leggendo il brano evangelico domenicale sentiamo risuonare nella nostra mente e nel nostro cuore le otto Beatitudini che Gesù ci ha presentato seduto sul monte, attorniato dai suoi ascoltatori. Sono otto sentenze solenni che proclamano ” beati “gli sconfitti e gli infelici della storia. Sono affermazioni che hanno spinto lo scrittore francese Mauriac ad affermare: “chi non ha mai letto il Discorso della Montagna, non è in grado di conoscere che cosa sia il cristianesimo”. Nel brano odierno incontriamo ancora la voce calda, suadente ma decisa di Gesù che ci invita a riflettere. Risuona spesso la frase: “vi è stato detto, ma io vi dico “, sembra quasi che Gesù voglia sostituirsi alla Torah, come hanno spesso pensato i farisei. Non era questo il suo intendimento, Lui stesso ha tenuto a precisare: “io non sono venuto ad abolire la Legge, sono venuto per portarla a compimento”. Non si tratta quindi di opposizioni in senso stretto alla Legge, vuole invece, invitarci a riflettere sul suo significato più profondo che ci spinge ad una spiritualità più autentica. Non basta l’osservanza al solo precetto “non uccidere”. Gesù stesso allarga l’orizzonte dicendo che si può uccidere in tanti modi quando i nostri comportamenti nei confronti dell’uomo sono violenti. Il comandamento, quindi, vieta ogni tipo di violenza, di odio, di inimicizia. Una condizione, quest’ultima che fa dire a Gesù:” quando presenti la tua offerta … se tuo fratello ha qualcosa contro di te …. lascia … riconciliati e poi torna ad offrire”. Al cristiano non deve bastare il puro e semplice “non commettere adulterio,” ma deve cancellare “il desiderio” …di farlo! Si può tradire con il cuore che si allontana dalla persona che ci sta’ accanto. Gesù concepisce il matrimonio come un atto di donazione totale nello spirito della coppia biblica e dell’amore. Il giuramento, al tempo di Gesù, era l’attestazione più alta della verità e per questo era inviolabile, come suggeriva l’ottavo comandamento ” non pronunciare falsa testimonianza”. Potremmo dire che” LA SINCERITA’ è la salvaguardia dell’amore.

Carissimi amici, penso che dopo la lettura dell’odierno brano evangelico, come gli apostoli e i discepoli in quel giorno, anche noi ci guardiamo rimanendo in silenzio. Non avevano ricevuto un insieme di regole da accettare e rispettare, di prescrizioni da seguire, di cose da fare. Abbiamo scoperto, come loro in quel tempo, chi è veramente Gesù. Lui ci invita a vivere in un modo nuovo FIDANDOCI DELLA SUA AUTOREVOLEZZA poiché Lui stesso ci ha detto: “uno solo è il vostro Maestro, il Cristo”. Ora tocca a noi sperimentare la bellezza del messaggio, VIVENDOLO. Possiamo ucciderlo pensandolo NON FATTIBILE. Sta scritto nella vita degli uomini che solo vivendoli si possono gustare i messaggi. Molto spesso ci lamentiamo del mondo in cui viviamo perché ha smarrito i valori. Ecco l’occasione di fare nostra la considerazione dell’evangelista su coloro che ascoltavano: “quando Gesù ebbe terminato questi discorsi, le folle erano stupite del suo insegnamento, egli infatti insegnava come uno che ha autorità  e non come i loro scribi”. A questo punto Gesù in persona si rivolge a noi ricordandoci il recente messaggio che forse abbiamo già dimenticato: “siate il sale della terra e luce del mondo”. Non è più il tempo di insegnare i dieci comandamenti, ma di avere il coraggio di viverli. Buona serata.

Messaggio catechistico del Parroco del 11.02.2023